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Allarme Spargimento Fanghi in Lombardia
Il Consiglio Regionale in occasione della discussione della mozione a firma del M5S che aveva come scopo una regolamentazione dello spandimento fanghi nei comuni lombardi, con il fine di formulare linee guida per i Comuni medesimi con lo scopo di recepire, in maniera uniforme, regolamenti sanzionatori che permettano un più capillare monitoraggio del fenomeno dello spandimento dei fanghi sui suoli agricoli lombardi, bene tutto questo è stato boicottato.
Occorre segnalare l’imbarazzante atteggiamento ostruzionistico da parte del Presidente del Consiglio Regionale che, invece di garantire il regolare svolgimento della discussione in Aula, ha consentito un solo intervento, una farsa.
Non bastasse ha immediatamente richiesto il rinvio della mozione in Commissione Ambiente, pena la bocciatura! Il Presidente ha, del tutto arbitrariamente, mozzato la discussione, impedendo all’Aula di esprimere con la voce dei consiglieri delle varie forze politiche.
Ciò ha comportato il rinvio della mozione del M5S che ora dovrà attendere tempi biblici per essere trattata. Un povero espediente della maggioranza per posticipare la discussione di temi che i territori e le amministrazioni comunali vivono con urgenza.
Il Comintato “No ai fanghi in Lomellina” ha autofinanziato una campagna di monitoraggio nei suoli ammendati con i fanghi da depurazione in due aree nei pressi di Mortara. I valori della concentrazione dell’elemento Zinco superano i livelli previsti dalla norma regionale. In aggiunta vi è la forte preoccupazione per i valori degli idrocarburi totali la cui concentrazione è risultata pari a 5.7 mg/kg.
Tali dati sono stati rivelati dal comitato “No ai fanghi in Lomellina” che nell’anno 2016 aveva avviato una campagna di autofinanziamento per far eseguire campionamenti di suolo da esperti del settore.
Occorre una seria e vasta campagna di monitoraggio che prenda in considerazione tutti i contaminanti che sono presenti nei fanghi di depurazione.
Metalli pesanti, metalloidi, IPA, PCBs, diossine, furani, erbicidi, antibiotici e altri composti. Oltre alle analisi chimiche occorre valutare il trasferimento dei contaminanti dal suolo ai vegetali che nel suolo si coltivano.
Resta inoltre indispensabile valutare la salute dei suoli ammendati mediante analisi biologiche che prendano in considerazione la biodiversità del suolo.
Non dimentichiamo che le sinergie dei contaminabnti nel suolo ammendato potrebbero agire negativamente e fungere da moltiplicatori arrecando danni al suolo e alla fertilità stessa del suolo.
Il suolo non è nostro, abbiamo il dovere di lasciarlo sano a chi verrà dopo di noi.