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No al pressing del centro destra di Varese su Bianchi
Torna alla carica il nome di Matteo Bianchi come candidato sindaco di Varese per una Lega sempre più in crisi nel trovare un candidato. Una Lega che fatica a mettere insieme gli alleati sempre più ritrosi nel farsi calare dall’alto la posizione dominante del partito di Salvini. Se alla fine però sarà la Lega ad imporsi sui sudditi alleati, ormai in pieno stato confusionale, siamo sicuri che Matteo Bianchi dovrà lasciare la carica di parlamentare e tutti gli incarichi collaterali e dovrà farlo già nel momento in cui annuncerà di candidarsi.
Troppo facile proporsi per un ruolo così importante come quello del sindaco di Varese, e poi se dovesse andare male come tutti pensano, tornare al posto assicurato in Parlamento. No caro Bianchi, no cari leghisti! Sarebbe tutto meno che una dimostrazione di amore verso la città, una città che si merita una scelta convinta, decisa, totale e senza ambiguità.
Come si può conciliare il ruolo in Parlamento, presenziando ai lavori della Camera, ed al contempo fare la campagna elettorale a Varese peraltro in un momento in cui il Paese ha bisogno della massima funzionalità delle istituzioni? Sarebbe profondamente immorale, soprattutto in questo momento, percepire mensilmente lo stipendio da parlamentare senza svolgerne alcuna attività. Ci aspettano anni impegnativi per far ripartire il Paese dopo il Covid, Varese ha bisogno di un sindaco che realmente si rimbocchi le maniche per la città, credendo fermamente nel suo progetto dedicandoci anima e corpo, come ha già dimostrato Galimberti in questi anni e come ha scelto di continuare a fare nei prossimi.
Un candidato alla carica di primo cittadino a mezzo servizio, e con il posto già sicuro a Roma in caso di sconfitta, è quanto di peggio possa capitare a una cittadinanza “in attesa” di un futuro che sia sempre migliore. Apprendere i dubbi di Bianchi, che preferibilmente porterebbe avanti l’incarico in Parlamento, leggere che “dall’alto” gli viene chiesto di fare un passo di lato, beh, francamente non ci pare proprio questo lo spirito e la passione che servono per affrontare una campagna elettorale o addirittura un ruolo di sindaco.
Tutto questo appare chiaramente una soluzione di ripiego, e i cittadini non potrebbero mai sentirsi rappresentati da una figura, una tra le tante emerse in questi giorni, che non abbia mente e cuore liberi da dedicare alla città. Se decidi di candidarti davvero comincia a dimetterti da ogni altro incarico, lo stipendio da parlamentare non è finalizzato perché tu faccia una campagna elettorale per il a Varese, ma piuttosto a proporre iniziative a tutela dei soggetti che hanno subito di più la pandemia. Questo è quanto ci sentiamo di dire a Matteo Bianchi, e siamo convinti che questa delle dimissione preventive sia una delle condizioni che la Lega porrà se non altro per non apparire la solita ” poltronara” , ma nonostante ciò dubitiamo fortemente che gli elettori che si recheranno alle urne possano guardare al centrodestra a cuore leggero, senza un barlume di dubbio e di incertezza.